MUTER - MUSEO DEL TERREMOTO

PROGETTO | Museo

LUOGO | Soriano Calabro

>Il soffitto è stato progettato sezionando un'"onda sismica", creando una vera e propria opera d’arte che richiama il movimento ondulatorio e labile proprio del terremoto e che avvolge visivamente il visitatore in un luogo aggressivo e dinamico< (Francesco Schiavello) 

CLIENTE | Comune di Soriano  

STATO |  REALIZZATO 

ANNO | 2014 / 2015

TEAM |   Arch. Francesco Schiavello, Santo Prestanicola, Merilia Ciconte  

FOTO |   Francesco Schiavello, Bruno Arena

 

DESCRIZIONE | Il “Museo del Terremoto – MuTerr” si trova all'interno dei grandi spazi ipogeici dell’antico Convento di San Domenico in Soriano, in Provincia di Vibo Valentia; un complesso religioso del XV Secolo, parzialmente distrutto dal terremoto del 1783. Il Convento, chiamato in passato “Santa Casa”, è stato al centro dell’”Universo Domenicano”, ha avuto importanti appoggi da numerosi Papi e Cardinali e da regnanti di Spagna e Napoli. La “Santa Casa” ha amministrato dal 1654 la Contea di Soriano e per questo la sua sfera di influenza economica, culturale e sociale ha fortemente contribuito allo sviluppo delle aree e degli insediamenti circostanti. Al proprio interno sono state attive un foresteria, la farmacia, la stamperia ed una fornitissima biblioteca, ancora esistente con numerosi e prestigiosi volumi.

Per anni il Complesso Domenicano è stato uno dei simboli più importanti della storia di quell'evento sismico e oggi rinasce come polo museale, secondo solo a quello di Reggio Calabria. Da qualche anno all'interno del complesso  è aperto il Museo dei Marmi - MuMar, dove di particolare pregio si trova la Testa di Santa Caterina da Siena, in marmo di Carrara, attribuita quasi sicuramente alla mano di Gian Lorenzo Bernini. Oltre al MuTerr  sono in fase di allestimento altri 3 musei: della Ceramica, dell'Arte Sacra ed una Pinacoteca di Arte Contemporanea.

Il MuTerr rappresenta un suggestivo luogo d’incontro e di informazione sui fenomeni sismici, non solo della Calabria, ma dell'intero Paese, raccontati da diverse prospettive: storica, antropologica e architettonica.

Con il recupero si è portata alla luce un' altra  parte importante di questo complesso, finora rimasta “nascosta” e mai utilizzata. Tutti gli antichi spazi architettonici dell’ala sud-ovest, volgarmente detti “Scuri”, testimonianza di quella che fu la più “funesta catastrofe” causata dal terremoto del 1783, sono oggi fruibili nell'ambito del MuTerr e potranno servire anche per esposizioni temporanee di mostre, eventi culturali di vario genere o convegni.

Il Museo è caratterizzato da due ambienti distinti: il visitatore è accolto all'interno di un'area moderna, contraddistinta dall’installazione di

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